alta montagna

10-11.09.2011 – Alpi Retiche Occidentali – Piz Palù Orientale (3882 m) - Via Kuffner

Gruppo: Alpi Retiche Occidentali

Regione: Canton Grigioni (CH)

Locaità di partenza: Parcheggio funivia del Diavolezza - Poschiavo

Struttura d'appoggio:Rif. Diavolezza

Esposizione: Nord

Sentieri utilizzati:

Massima elevazione raggiunta: 3882 m

Dislivello Totale: 1789 m

Dislivello della via: 545 m

Dislivello comprensivo di risalite/discese: 2279 m

Sviluppo complessivo 10,8 km (solo salita)

Riferimento cartografico: Carta nazionale della Svizzera 1:25.000 numero 1277-Piz Bernina

Difficoltà: max. V°-, in prevalenza III°+ ; D-

Attrezzatura utilizzata: 1 mezza corda, 5 rinvii, 1 serie di friends, cordini, casco, 3 viti da ghiaccio, ramponi, 2 picozze a testa (possibile anche con 1, ma in funzione delle condizioni della cresta 2 sono consigliate)

Tempi di percorrenza: 1° giorno: 2h 20’ dalla funivia al rifugio Diavolezza; 2° giorno: 2 h 30' per l'attacco – 6 h la via – 3 h la discesa al rifugio – 1 h 30’ dal rifugio Diavolezza al parcheggio della funivia

Descrizione generale
Il Piz Palù, massicio delle Alpi Retiche, è composto da tre distinte cime: Orientale (3882 m), Centrale (3901 m) e Occidentale (3823 m).
Incastonato nella magnifica cornice che spazia dal Pizzo Cambrena al Bernina, passando per il Bellavista e lo stesso Palù è meta di numerose ascensioni e traversate.
Dalla più avvicinabile Normale all’ambiziosa Bumiller tutte le linee di salita richiedo preparazione per la quota e la presenza di crepacci.
Non si hanno notizie certe sulla prima ascensione che sembra essere quella di H.E. Digby nel 1866. Mentre una spedizione nel 1835 sembra avesse raggiunto il Pizzo Orentale.
Mentre è sicuramente il 22 agosto del 1899 quando Moritz Kuffner, in compagnia di Martin Schocher e Alexander Burgener, traccia lungo lo sperone nord del Pizzo Palù Orientale quelle che è ancor oggi una linea di grande impegno e soddisfazione.
La salita presenta difficoltà sia su roccia che su ghiaccio che richiedono una discreta preparazione alpinistica e un buon grado di allenamento.

Attacco, Descrizione della via
Arrrivando dall'Italia si supera il Passo Maloja e si segue la Strada 3 in direzione di Silvaplana e poi la Strada 27 in direzione Sankt Moritz. Superato il paese, dopo circa 3 km, alla rotonda svoltare a destra per Pontresina (Strada 29) e proseguire (circa 15 km) fino al parcheggio della stazione a valle della funivia del Diavolezza sulla destra.
Dal parcheggio ci si incammina lungo il percorso della funivia in direzione nord. Risalendo il tracciato delle piste si raggiunge il rifugio Diavolezza (stazione a monte della funivia). I più pigri possono risalire con la funivia.
Dal rifugio si procede brevemente in direzione sud-est fino a incontrare un sentiero che, a mezza costa, aggira il Pizzo Trovat e conduce all’omonima forcella (3019 m). A inizio stagione prestare attenzione alle parti di sentiero ancora innevate che la mattina presto risultano ghiacciate.
Dalla forcella scendere per evidenti tracce sul ghiacciaio del Vadret Pers dove si calzano i ramponi. Da qui l’avvicinamento procede lungo la linea della Via Normale fino a circa 3200/3300 m dove si abbandona la traccia per procedere in direzione nord/nord-ovest puntando alla spalla dello sperone nord. La traccia in questo punto è in genere assente e si deve procedere con cautela sulla base della situazione dei crepacci.
Giunti alla base dello sperone qualche spit indica la linea per rimontarne il fianco fino alla cresta. Il punto esatto dove attaccare può spostarsi di stagione in stagione in base all’innevamento. Si supera una placca di III°+ e si giunge in cresta.
Lungo la cresta sono assenti soste e protezioni intermedie, le difficoltà contenute e la ricchezze di spuntoni e fessure, permettono di procedere in conserva protetta fino al gendarme. Lungo la cresta è sconsigliabile spostarsi frequentemente e marcatamente a destra e sinistra del filo per evitare fastidiosi incastri di corda su una roccia che non sempre è stabile.
Giunti al gendarme, attrezzare una sosta sotto di esso e procedere lungo la placca rossa (2 ch) con difficoltà più sostenute. Deviare a sinistra e superare uno strapiombino che rappresenta il passo chiave (V°-) da cui si raggiunge una lama che riporta su più facili rocce e, poi, a uno spuntone dove si può sostare.
Da qui si può procedere ancora in conserva protetta lungo la cresta, dove si incontrano un paio di placche chiodate. Le difficoltà degradano gradualmente fino all’inizio del tratto nevoso.
Si procede sul fianco destro della cresta con regolarità. A seconda delle condizioni del fondo si può procedere in conserva o a tiri. La cresta nevosa conduce fino ai 3882 m della cima del Pizzo Palù Orientale.

Discesa
Discesa:
si procede verso est superando l’affilata cresta e ridiscendendo sul ghiacciaio del Vadret Pers. Da qui, prestando attenzione ai numerosi crepacci si torna al rifugio per la Via Normale e si ripercorre il sentiero di salita per tornare al parcheggio.

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