roccia

08.09.2012 - Prealpi Lombarde - Torrione del Cinquantenario (1743m) - Via Gandin

Gruppo: Prealpi Lombarde - Gruppo delle Grigne

Regione: Lombardia

Locaità di partenza: Pian dei Resinelli - (LC)

Struttura d'appoggio: Rif. Rosalba

Esposizione: Sud

Sentieri utilizzati: n. 9 (Sentiero delle Foppe)

Massima elevazione raggiunta: 1743 m

Dislivello Totale: 563 m

Dislivello della via: 120 m

Difficoltà: VII+ oppure VI- e A0

Attrezzatura utilizzata: friends medi e cordini

Tempi di percorrenza: 1 h. 30' per l'attacco - 2 h. la via - 30' la discesa in doppia

Descrizione generale
La Grigna Meridinale o Grignetta (meno frequentemente anche chiamata Grigna di Campione), alta 2177 m, è la seconda cima più elevata del gruppo delle Grigne dopo la Grigna Settentrinale (2410 m). L'importanza alpinistica della Grignetta deriva dall'abbondanza di torrioni, guglie e pinnacoli che ne hanno contribuito, nel corso delgli anni, a farne la plestra di roccia di grandi nomi dell'alpinismo.
I due versanti nord e sud sono separati a est dalla Cresta Sinigaglia e a ovest dalla Cresta Segantini. Proprio alla base della Cresta Ovest, addossato alla più grande Torre Cecilia, svetta il Torrione del Cinquantenario. Scalato per la prima volta nel 1911 da Berto Fanton e Arturo Andreoletti, prende l'attuale nome nel 1913 (prima si chiamava "La Monachella"), in occasione del cinquantenario della fondazione della Sezione di Milano del CAI.
Sul versante sud, la via Gandin viene aperta da Giovanni Gandin, Renzo Galbiati e Vittorio Gerli il 27 Giugno 1932. E' una via esposta, di arrampicata impegnativa, ma sempre su ottima roccia a tratti lavorata e altrove più compatta. La chiodatura originale è stata in parte sostituita da fittoni resinati. Le soste sono tutte su fittoni con catena e anello.
I passaggi più impegnativi sono ben protetti, ma è utile integrare in alti punti. E' possibile utilizzare friend medi (0,4-1 BD), ma l'abbondanza di clessidre li rende superflui con una buona dotazioni di cordini.

Attacco, Descrizione della via
Arrivati a Lecco dalla statale SS36 prendere l'uscita per "Valsassina" e proseguire per la SS36DIR per circa 9 km. Alla rotonda proseguire dritti in direzione del Pian dei Resinelli.
Gunti ai resinelli superare il parcheggio e svoltare a destra poco dopo (chiesetta).
Si supera una fontana e si comincia a scendere per qualche tornante in direzione dell'ex rifugio Alippi. immediatamente prima del rifugio, sulla destra, prendere la stretta Via delle Foppe e parcheggiare (pochi posti) nel bosco in corrispondenza dell'inizio del sentiero numero 9 (Sentiero delle Foppe - Indicazione per Rifugio Rosalba).
Seguire il sentiero fino in prossimità del Rifugio (1730 m).
Poco sotto il rifugio si pò abbandonare il sentiero e puntare alla base del Torrione, noi abbiamo proseguito brevemente fino al Rosalba (dove abbiamo lasciato gli zaini e consegnato il pane che, da primi salitori della giornata, ci è toccato portare) per poi ridiscendere all'attacdo della via aggirando il Torrione. L'attacco è poco dopo un risalto di un paio di metri (I/II grado), sulla sinistra si vede una rampetta che termina in una fessura verticale con chido nel tratto iniziale.

1° tiro:
Si risale la facile rampetta sulle uniche rocce leggermente instabili della via. Raggiunta la fessura verticale la si segue fino a uscirne sulla destra su una placca ben ammanigliata. Si sosta sotto l'evidente pancia strapiombante. 45 m, V°+ e IV°, 3 chiodi, 2 fittoni, clessidre da attrezzare sulla placca .

2° tiro:
Ignorare, sopra la sosta, i due vecchi chiodi e spostarsi sulla destra per una facile rampa che conduce sotto lo strapiombino protetto con fittoni resinati. Supertato il difficile passaggio si prosegue leggermente a sinistra fino a una vessura rovescia che si segue (verso destra). Si risale alla sosta superando uno strapiombino appigliato. 25 m, VII°+ oppure V°+ e A0, 5 chiodi, 3 fittoni.

3° tiro:
In verticale dalla sosta, primo passo più impegantivo poi per placca ben appigliata. 10 m, V° e IV° 1 fittone, numerose clessidre da attrezzare.

4° tiro:
In traverso verso sinistra puntando alla base del diedro (si scende leggermente). Ignorare i fittoni a sinistra del diedro (via "Il fantasma della libertà") e seguire il diedro. Attraversare a destra (fittoni evidenti) in direzione dello spigolo, dove di sosta. 25 m, VII-° oppure VI°- e A0, 3 fittoni.

5° tiro:
Rimontare direttamente la placca ben lavorata sopra la sosta puntando dopo qualche metro leggermente verso destra seguendo i pochi chiodi che portano direttamente sotto lo strapiombino che si supera spostandosi sulla sua destra con passaggio in obliquo verso sinistra. Poi per facili rocce fino alla campana della vetta.

Discesa
Dalla vetta ci si cala in doppia.
I doppia: Calarsi sulla sella tra il Torrione e la Torre Cecilia.
II doppia: Con corde da 60 m è possibile calarsi (sul versante nord) direttamente fino alla base del Torrione. Con corde più corde è necessario spzzare in due calate facendo sosta sulla cengia (20 m + 40 m)
Attraversare su prati fino a ricongiungersi al sentiero delle Foppe.

08.09.2012 - Grigna Meridionale - Piramide Casati (1940 m) - Via Magni

Gruppo: Prealpi Lombarde - Gruppo delle Grigne

Regione: Lombardia

Locaità di partenza: Pian dei Resinelli - (LC)

Struttura d'appoggio: Rif. Rosalba

Esposizione: Nord Ovest

Sentieri utilizzati: n. 9 (Sentiero delle Foppe), n° 10 (Sentieri Cecilia)

Massima elevazione raggiunta: 1940 m

Dislivello Totale: 580 m

Dislivello della via: 90 m

Difficoltà: VI- oppure V

Attrezzatura utilizzata: friends medi e cordini

Tempi di percorrenza: 1 h 50' per l'attacco - 1 h 30' la via - 20' la discesa in doppia

Descrizione generale
La Grigna Meridinale o Grignetta (meno frequentemente anche chiamata Grigna di Campione), alta 2177 m, è la seconda cima più elevata del gruppo delle Grigne dopo la Grigna Settentrinale (2410 m).
L'importanza alpinistica della Grignetta deriva dall'abbondanza di torrioni, giglie e pinnacoli che ne hanno contribuito, nel corso delgli anni, a farne la plestra di roccia di grandi nomi dell'alpinismo.
I due versanti nord e sud sono separati a est dalla Cresta Sinigaglia e a ovest dalla Cresta Segantini. Lungo la cresta Ovest, accanto alla Torre Palma e in corrispondenza del Colle Garibaldi si erge la Torre Casati.
Viene scalata, per la prima volta, l'8 Novembre 1903 dalla cordata Porta, Buzzi dalla Via Comune.Sul versante Nord Ovest, la via Magni viene aperta G. Occhiali e V. Meles il 25 Settembre 1969. Si arrampica sempre su ottima roccia, con chiodatura buona e qualche possibilità di integrare. Le soste sono tutte su fittoni con catena e anello.
Uitli friend medi (0,4-1 BD) e qualche cordino.

Attacco, Descrizione della via
Arrivati a Lecco dalla statale SS36 prendere l'uscita per "Valsassina" e proseguire per la SS36DIR per circa 9 km. Alla rotonda proseguire dritti in direazione del Pian dei Resinelli.
Giunti ai resinelli superare il parcheggio e svoltare a destra poco dopo (chiesetta). Si supera una fontana e si comincia a scendere per qualche tornante in direzione dell'ex rifugio Alippi.
Immediatamente prima del rifugio, sulla destra, prendere la stretta Via delle Foppe e parcheggiare (pochi posti) nel bosco in corrispondenza dell'inizio del sentiero numero 9 (Sentiero delle Foppe - Indicazione per Rifugio Rosalba).
Seguire il sentiero fino al Rifugio (1730 m). Prendere sulla destra il sentiero n°10 e seguirlo fino al Colle Garibaldi.
Raggiunto il colle si prende una traccia sulla destra in direzione della parete della Piramide Casati (facilmente riconoscibile per la caratteristica struttura posta sulla vetta), dopo poche decine di metri si incontrano delle catene, seguirle fino ai bolli rossi a un paio di metri dal loro termine.
Abbandonare le catene e ridiscendere fino alla base della parete. L'attacco si trova in prossimità di un avancorpo dove corrono due fessure (a destra ripetto alla Via Gasparotto) entrambe chiodate.
Ignorare la fessura di sinsitra (Via Donna Mathilde) e seguire quella di destra. Prestare attenzione alle soste che sono tutte in comune con la Via Donna Mathilde i cui tiri si incrociano alternativamente a destra e a sinistra.

1° tiro:
Si sale lungo al fessura e la si segue fino a dove si allarga. Si esce in diagonale verso sinistra e si raggiunge la sosta. 30 m, V°, 4 chiodi, 1 fittone.

2° tiro:
Si treaversa verso sinistra fino sotto la verticale di un fittone resinato. Da qui con grande continuità di sale verticalmente per una quindicina di metri fino sotto uno strapiombino che si supera uscendo sulla destra. Difficile riuscire a integrare. Una sosta in condizioni precarie e una più a sinsitra nuova. 30 m, V°+, 2 chiodi, 2 fittoni.

3° tiro:
Dalla sosta spostarsi a destra per risalire con leggero diagonale verso lo spigolo. Rimontare in verticale prima dello spigolo e procedere su rocce più facili fino sotto un ultimo muretto strapiombante. Risalito il muretto si sosta all'inizio della cengia. 30 m, VI°-, IV e V°+; 2 fittoni, 5 chiodi e una clessidra attrezzata (da rinforzare).

Da qui le relazioni che abbiamo trovato presentano soluzioni diverse. Noi ci siamo calati in doppia lungo la via, come riportato dalla nostra relazione. Secondo altre ralzioni, più sulla destra lungo la cengia, è presente un tiro di 30 m di III° che conduce in vetta. Alternativamente di dovrebbe poter ricongiungersi all'ultimo tiro di Donna Mathilde (20 m, 5c).

Discesa
Discesa.
I doppia: Calarsi da S3 a S2.
II doppia: Direttamente da S2 a S1, noi avevamo corde da 60 m, ma ne sono avanzate.
Ripercorrere il sentiero di salita.

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