scialpinismo

10.03.2013 - Alpe Devero - tentativo alla Punta Marani e Pizzo Bardiera (2817 m)

Gruppo: Alpi Lepontine

Regione: Alpe Devero (Italia)

Località di partenza: Alpe Devero

Struttura d'appoggio:

Esposizione: varia

Difficoltà: BSA

Quota di partenza: 1610 m

Massima elevazione raggiunta: 2817 m

Dislivello Totale: Salita 1614 m

Sviluppo: 13,5 km

Riferimento cartografico: CNS 1290 Helsenhorn

Tempi di percorrenza: percorso effettuato in 5 ore

Descrizione generale
Eravamo già stati un paio di volte all'Alpe Devero ma sinceramente nessuno di noi la conosceva molto bene, i suoi itinerari e i suoi segreti.
Pensavamo che una bella gita alla Punta Marani fosse l'ideale, ma le considerazioni in loco ci hanno costretto ad una parziale ritirata per ripiegare sul Pizzo Bardiera.

Accesso, Descrizione dell’itinerario
Lungo la strada che porta la passo del Sempione abbandonarla seguendo le indicazioni per l'Alpe Devero. Parcheggio a pagamento ma almeno comodo e capiente.
La partenza qui è sempre di riscaldamento con un bel pianone solcato da pista da fondo, ruscello e stradine per il passeggio. Si giunge dirigendosi verso nord al Rifugio Castiglioni a Canton, piccolo agglomerato di abitazioni in stile Walser, e da qui puntando verso nord ovest rimontando il primo canalino da dove scende il Torrente della Rossa. Anche l'anno passato in questo periodo causa quota e sole era ben ghiacciato, anche oggi abbiamo calzato i rampanti anche se non era strettamente necessario.
Sopra questo risalto si apre libera e selvaggia la piana della Rossa da dove si possono prendere diverse direzioni: verso est ci si dirige verso la Punta Stange per pendio ben ripido, verso nord est si passa sotto il famoso, per gli arrampicatori, spigolo nord est della Rossa e si giunge al Passo della Rossa da dove si possono intraprendere altri diversi itinerari in salita e discesa.
Noi preseguiamo invece a ovest nel pianone fino ad individuare l'evidente canale in direzione nord per raggiungere la Punta Marani.
Purtroppo la neve non è perfettamente assestata e se in questo primo canale, lasciata verso sud la traccia per il Bandiera, le condizioni sono quasi ottime - neve assestata e pendii già scarichi - nella conca superiore le cose cambiano leggermente.
Al primo risalto un po' ripido, dove già a vista la neve non ci sembrava il massimo, al nostro passaggio, 10 metri più a destra, si stacca un lastrone di neve di piccole dimensioni ma sufficienti per farci capire quanto potrebbe essere pericoloso.
Oramai fuori dal ripido procediamo a ovest per il vallone in falso piano fin quasi sotto il canale Marani che visto da qui non ha ancora scaricato nulla e che contiene una gran quantità di neve.
Un po' di rispetto per noi stessi ci consiglia di spellare, bere qualcosa e scendere. Giunti alla traccia per il Bandiera, considerato l'orario, la voglia di andare e toccare almeno una cima, seguiamo la traccia evidente che ci porta a superare un primo valloncello per oggi tranquillo e assestanto e poi dopo un falsopiano in direzione sud ovest un ultimo ripido tratto di un centianio di metri che ci deposita al colletto da dove possiamo ammirare la piano sottostante e il Cervandone.
Pochi metri ci separano dalla vetta ben assolata e calda. Oggi appunto le temperature erano abbastanza alte e abbiamo controllato a distanza con un minimo di preoccupazione molta gente che risaliva un canale alla Punta Gerla esposto a sud e con cornici ben pronunciate. Sicuramente sapevano il fatto loro, almeno glielo auguro. La discesa su neve accettabile con giusto remollo , forse un po' pesante nella parte più bassa, ci ha concesso anche una discreta sciata. Il tutto in circa 5 ore.

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